intervista di Cibotto Enrico direttore artistico Riso fa buon sangue 16 aprile 2020
Maurizio Pagliari in arte Duilio Pizzocchi nasce a Bologna nel 1957 tra i suoi personaggi comici nel 1984 crea il personaggio di cabaret di “Duilio Pizzocchi”, imbianchino maldestro e invadente che compare spesso in programmi TV. Negli anni seguenti si aggiungono altre macchiette umoristiche di cabaret come “Donna Zobeide”, astrologa chiromante che compone improbabili
oroscopi e illustra curiose pratiche magiche. Prosegue con “Cactus”, fricchettone da piazza sempre alla ricerca di spicci, favori o bazze varie.
1. Ciao MAURIZIO ti ritroviamo a casa in questo periodo “particolare”, un mondo diverso dal tuo mondo di serate e di pubblico che assiste i tuoi show…direi che è una scelta dettata dalle situazioni, che fa in questi casi un comico, un artista? io mi riposo, faccio il solito programma radiofonico inseme a Giacobazzi però via telefono, scrivo dei racconti per un libro che è in progetto da tanto tempo e che forse stavolta prenderà vita. Cerco ugualmente di far ridere la gente postando su facebook foto divertenti o brevi tutorial buffi, ad esempio su come si sbuccia la banana, oppure faccio annusare al mio cane Tito diversi tipi di vino per stabilire qual’è il migliore.
2. Chi sei? Come chi sono? non ti ricordi? sono Pizzocchi dai, ci siamo visti tante volte. va bene allora : sono un simpatico sessantenne però dimostro una decina d’anni in più e questo mi permette di saltare la fila all’esselunga e di ottenere il posto a sedere in autobus. Per la pensione invece ancora niente da fare. ho una moglie, una figlia, un genero, un cane e una mamma in casa di riposo dove non si può andare a trovarla. Però è abbastanza brava e ci vediamo via skype. una volta a settimana.
3. Cosa rappresenta per te la comicità? Per me personalmente è un istinto naturale, ho sempre goduto da matti nel far ridere le persone, fin da piccolissimo facevo scherzi, dicevo cose buffe, mi davano tutti dell’asino. Pensa che il mio primo soprannome alle elementari era Summa Summarum, il nome di un personaggio dei cartoni animati di allora. è il mio modo di amare il prossimo.
4. Quale mestiere facevi prima di entrare nel mondo dello spettacolo? Dopo un paio d’anni di liceo classico durante i quali avevo imparato a giocare a biliardo sono andato a lavorare come operaio alla Motori Minarelli dove fortunatamente mi hanno impiegato al reparto esperienze e così ho passato tanto tempo in giro per collaudare i motorini. ovviamente facevo anche lavori di montaggio e smontaggio ma per un ragazzo dell’epoca era un lavoro molto gratificante e anche ben retribuito se paragonato ad oggi.
5. Come fa uno che ha fatto il tuo lavoro a trasformarsi in comico? nel mio caso il salto è stato determinato dall’apertura delle radio libere alla fine degli anni 70, a Bologna ne apriva una al giorno, e un amico mi invitò ad andare con lui a TRB teleradiobologna a mettere su qualche disco e sparare un po’ di cazzate. mi riusciva bene. poi vennero i programmi televisivi e le prime serate dal vivo che non erano per niente facili. un conto è scherzare con gli amici del bar un’altro è trovarsi su un palco con davanti duecento sconosciuti che sembrano dire : dai, fammi mò ridere se sei capace. poi pian piano visto che non mi menava nessuno e qualche applauso lo prendevo la tensione si è sciolta e nel giro di qualche anno sono diventato disinvolto.
6. Quale altro mestiere avresti potuto fare? penso che probabilmente sarei rimasto alla Minarelli salendo di grado in automatico ed ora sarei in pensione. altrimenti avrei potuto aprire un’officina mia. Se avessi avuto la voglia di studiare e la testa giusta mi sarebbe piaciuto anche fare il veterinario.
7. In un’epoca dominata dalla televisione, perché ritornare a fare le piazze o teatri? io ho sempre visto la televisione come un mezzo pubblicitario per andare poi in piazze e teatri. é lì che vedi se quello che fai funziona davvero. Il pubblico in studio nei programmi televisivi è condizionato dal luogo,dalle telecamere, dalla situazione e ride e applaude anche se gli leggi la lista della spesa. del pubblico a casa non puoi sapere le vere reazioni perchè tra le persone che incontri chi ti ha apprezzato te lo dice mentre quelli a cui non sei piaciuto, tranne rarissime occasioni, non te lo dicono. e magari sono la maggioranza.
8. Nei panni di uno spettatore, rideresti alle tue battute? si, a volte rivedo video dei miei vecchi spettacoli dove ci sono storie o battute che non ricordo e mi faccio ridere.
9. Il ricordo più bello della tua carriera? quando una sera i miei genitori vennero per la prima volta a vedermi dal vivo in una festa di piazza e beccarono proprio una gran bella serata con tanto pubblico, tante risate e addirittura richieste di Bis. Sai, all’inizio non erano convintissimi di questa mia scelta.
10. Quello più imbarazzante? spettacolo durante la cena in un Hotel di Riccione. un paio di tavoli ridacchiavano mentre gli altri non mi consideravano proprio, alcuni parlottavano anche tra di loro seppure a bassa voce. Feci una decina di minuti poi mi scusai dicendo ” capisco che probabilmente non è la sera giusto, spero che ci vedremo in un’occasione migliore.” poi andai dal direttore e gli dissi che non capivo il perchè di quell’insuccesso. e lui : per forza son tutti russi e tedeschi, chi vuoi che ci sia a Riccione in settembre? rimasi stupito e gli dissi : ma allora perchè non hai messo un mimo? un mago, o un piano bar? – ” ah,dì quando abbiamo messo giù il programma a giugno non ci avevo pensato e ormai eri scritto e non potevo mica cambiare!
11. Potresti diventare un donatore di sangue? mi sa che sono già troppo vecchio.
12. Perché No (eventualmente)?
13. La tua più bella battuta… non mi viene, non so perchè. anche quando mi chiedono di raccontare una barzelletta così su due piedi non riesco. Mi si è invertito il funzionamento : prima andavo tranquillo con gli amici del bar ed ero imbarazzato in pubblico. adesso mi capita il contrario.
la tua storia fa capire che uomo buono sei …Grazie MAURIZIO, alla prossima, qui il tuo video legato alla donazione del sangue!