“E’ lui o non è lui? Cerrrto che è lui! Il suo nome è Paolo Franceschini: inimitabile, rarissimo e ineguagliabile mito vivente che, con la sua solarità travolgente e la personalità poliedrica, sta spopolando nel territorio emiliano e non solo…” Presentatore, intrattenitore e comico, proprio quest’oggi ci ha
gentilmente rilasciato un’ intervista, che vi proponiamo qui di seguito.
D: ECCOCI QUI CON PAOLO FRANCESCHINI. TI TROVIAMO NEL PIENO DEL TOUR DI RISO FA BUON SANGUE: TANTE PIAZZE E SERATE, E’ IL TUO MONDO…?
Paolo Franceschini: Ciao a tutti! E’ il mio mondo sì! Su un palco o con un microfono davanti mi sento sempre a mio agio, anche dovessi solo leggere gli orari dei treni in partenza. Linfa vitale!
D: IL TUO APPROCCIO ALLA COMICITA’. PARLACENE.
R: Te lo riporto con un aneddoto. A 4 anni ero con mia madre e mio fratello (di 3 anni più grande) in macelleria quando una signora si approccia dicendo “Signora complimenti, 2 bimbi belli e completamente diversi: uno biondo e uno moro!”. Io, spiazzando tutta la “platea”, rispondo velocemente: “Eh certo! Perché mia mamma ha metà sangue chiaro e metà sangue scuro”. Ho scatenato l’ilarità all’interno del negozio: ecco, penso che quella sia stata la prima scintilla. Dopodichè dalle prime recite all’asilo, alle prime barzellette, l’inserimento in una compagnia teatrale dialettale del mio paese, i villaggi turistici…a pensarci, il passo mi sembra sia stato veramente breve, nonostante gli anni. Insomma, ho sempre preso la vita sul ridere: raccontarla a modo mio è una naturale conseguenza.
D: CHI E’ PAOLO FRANCESCHINI?
R: Uno che all’anagrafe ha 36 anni, ma che dentro resterà sempre un ragazzino con la voglia di provare, vedere e fare continuamente cose nuove.
D: COSA RAPPRESENTA, PER TE, LA COMICITA’?
R: Sono troppo scontato se dico “la base della vita” ?
D: QUALE MESTIERE AVRESTI POTUTO FARE?
R: Finito il liceo, come alternativa al mondo dello spettacolo -un mondo che mai è purtroppo considerato un lavoro!- ero orientato nel settore sportivo: mi sarebbe piaciuto diventare fisioterapista per entrare in qualche squadra di calcio. Ci ho provato con un test di ammissione alla facoltà di Medicina: non l’ho superato. Così mi sono iscritto al DAMS.
D: COME SI DIVENTA UN COMICO?
R: Ho fatto tante cose diverse, decine di lavoretti (raccogliere la frutta, rappresentante, barista, ecc), ma il palco mi ha sempre attirato.
D: IN UN’EPOCA DOMINATA DALLA TV, PERCHE’ FARE LE PIAZZE?
R: Perché le piazze sono vere, la TV no. Nonostante riconosca l’importanza che la televisione può talvolta avere per un mestiere come il mio.
D: NEI PANNI DI UNO SPETTATORE, RIDERESTI DELLE TUE BATTUTE?
R:Uhm……penso di sì. Le battute nei miei spettacoli le faccio perché mi fanno ridere. Ad essere sincero, però delle volte vedo che non tutti ridono…sarà perché non le capiscono!
D: IL RICORDO PIU’ BELLO DELLA TUA CARRIERA?
R: Ne ho diversi…forse il più inaspettato è stato a maggio 2007 quando andai a fare il mio primo provino in assoluto: era per Rai Uno e mi ricordo partii per Roma totalmente svogliato. Arrivato a destinazione, mi dissero che sarei stato provinato direttamente da Roberto Cenci, che ancora non sapevo chi fosse. In attesa c’erano almeno altri 50 aspiranti e sapevo che era già il 4° giorno di provini, al quale poi ne sarebbero seguiti altri 3 o 4. Non vedevo l’ora toccasse a me per togliermi il dente e tornare a casa velocemente. Invece, faccio il provino e, finito il pezzo, Cenci blocca le audizioni per mezz’ora per venirmi a parlare, chiedendomi la disponibilità per la trasmissione: totalmente inaspettata questa cosa! Dopo 1 mese ho partecipato a “Stasera mi butto” condotto da Biagio Izzo e Caterina Balivo: sono il primo a dire che non fosse la trasmissione più bella della storia della TV, ma passare dalle spiagge della Versilia a 7 puntate in 1^ serata su Rai Uno, da un momento all’altro, è stato molto strano, bello, coinvolgente…Considerato anche il cast e tutte le persone che gravitavano attorno alla trasmissione, tra cui il mitico Bibi Ballandi, che mi riempiva continuamente di complimenti: penso sia stato il “LA” per prendere questo lavoro sempre più sul serio.
D: QUELLO PIU’ IMBARAZZANTE?
R: Partendo dal presupposto che accetto serate in ogni dove, anche solo per il gusto di mettermi in gioco, quando capitano locali dove arrivi e non c’è nessuno o, quasi peggio, c’è un pubblico di 8 persone (mi è successo ben 2 volte!), è davvero difficile!
D: VENIAMO A NOI! SEI UN DONATORE DI SANGUE?
R: Mi spiace deludere gli amici dell’AVIS, ma purtroppo no.
D: HAI MAI DONATO IL SANGUE?
R: Non ne ho mai avuto occasione.
D: PERCHE’ NO?
R: Assolutamente nulla di grave -infatti sto benissimo!- ma non posso donare il mio sangue. In compenso, mio padre lo fa anche per me: è donatore da più di 40 anni. Inoltre, cerco di compensare la mia mancanza divulgando il più possibile l’importanza di donare.
D: HAI IL TERRORE DEGLI AGHI O ALTRE PAURE ?
R: Ho paura delle persone cattive. Gli aghi me li mangio a colazione.
D: IN VESTE DI PRESENTATORE, SEI STATO CON NOI DURANTE MOLTISSIME DATE DEL TOUR 2014 DI RISO FA BUON SANGUE E NON E’ ANCORA FINITA…
R: Non vedo l’ora di continuare, ci sarà da ridere! Ciao a tutti e DONATE DONATE DONATE!!!!