Senza timori di smenti­te, la rassegna più seguita di cabaret nell’area vene­ta è quella che ormai da un decennio si svolge nel­la patria di Alberto Mario, grande dimenticato, con il titolo “Sorridi, domani andrà peggio”. Fino a ieri si svolgeva in una piazza dove purtroppo… 

faceva di continuo irruzione il rom­bo del solito motociclista in fregola di velocità, ma adesso ha finalmente trovato una sede romantica nel giardino di Villa Petrobelli. L’altra sera, davanti ad una ressa che dopo aver occupato tutti i posti di­sponibili si è allargata ver­so la strada, si è affacciato Antonio Giuliani. •Roma­no de Roma• come avreb­be detto Vincenzo Talari­co, a raccontare alla sua maniera certi fatti di at­tualità presentati in chia­ve comica, anzi satirica con il titolo “Tutto esauri­to”. Una successione incal­zante di battute, gag, tro­vate, provocazioni che di­ventano una sorta di gi­randola ricca di spunti a sorpresa nel suo dialogo con il pubblico, il quale ap­plaude con calore nono­stante Giuliani proclami il suo amore alla capitale messa da tempo sotto ac­cusa dalla razza dei politi­ci. Non tutti a dire il vero, bensì quelli più devoti al­l’ombra del campanile, che nel territorio dell’ex Serenissima gioca sem­pre un ruolo dominante. 

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Con buona pace di chi af­flitto dal virus dell’ameri­canismo ha l’abitudine di voltare le spalle alla tradi­zione nostrana, sulla qua­le ha sempre esercitato una precisa influenza il va­lore religioso. Per aiutare chi non abbia molta dime­stichezza con il filone ca­barettistico, sempre più in voga sotto la spinta tele­visiva, va precisato che Antonio Giuliani  ha iniziato a cal­care le tavole dei club ro· mani 7 anni fa, nella veste di imitatore. Sulla spinta del succes­so è divenuto però ben presto un attore che oltre a partecipare a trasmissio­ni di grande risonanza, ha: debuttato sia in sede di teatro con una commedia recante la sua firma “Porci e bugiardi”, che di cinema (attualmente è impegna­to come si può leggere nei programma distribuito al pubblico, nelle riprese del film “Al ristorante di sora l Lella”, al fianco di Nino Manfredi) .

Insomma oltre ad esse­re un interprete che ama mettere sotto accusa cer­te storture del nostro tem­po, che vede un po’ tutti perdere la testa, è un uo­mo di fantasia solito a ci­mentarsi con la scrittura Una riprova della sua fantasia scatenata e del suo mordente spirito critico ha offerto giusto a Villa Petrobelli, dove per un’ora e mezza ha strappato risate a non finire parlando dell’estate al ma­re ed in città, di pubblicità televisiva, di luoghi fre­quentati soltanto dal vip che sen1brano inamidati, di amori giovanili in  libertà. E più ancora, forse, di caffè e di bevande, che per uno come lui, innamorato della capitale, rappresen­tano nella vita odierna de­vastata dal traffico una sorta di rifugio, di salvez­za. (ndr da il Gazzettino di Rovigo Gian Antonio Cibotto)