Convenzione Riso Fa Buon Sangue : intervista al Presidente Regionale Avis Marche, Massimo Lauri.
“Vi presentiamo la nuova convenzione che Riso Fa Buon Sangue ha stipulato. A riguardo abbiamo intervistato Massimo Lauri, Presidente Regionale Avis Marche.”
Carissimi,
in questo articolo conosceremo Massimo Lauri, che rappresenta tutti gli amici avisini delle Marche, con cui abbiamo firmato una convenzione. Cosa significa “convenzione”, nello specifico?
Una convenzione è come un patto di amicizia e collaborazione, in questo caso le Marche rappresentate dal Presidente Regionale, che ci sostiene, crede nella forza della formula sorriso=donazione, ospitandoci nelle proprie terre e guidandoci nell’organizzazione pratica degli spettacoli.
Questo vuol dire che, dopo la prima tappa del Tour Estivo 2014 a Pesaro, ritorneremo presto nelle Marche!
Ma, come ripeto sempre, RFBS si impegna a dare il massimo supporto possibile alla promozione della donazione del sangue anche in tanti altri modi: attraverso il sito, i social, video testimonial e -all’interno degli stessi show- dando la possibilità di promuovere sul palco, da parte di personale Avis, la pratica della donazione, consegnando, in più, vari gadget negli appositi banchetti allestiti durante le nostre serate e gestiti dagli avisini del luogo.
L’Ufficio Stampa ha contattato Massimo Lauri, qui sotto trovate l’intervista completa. Vi consiglio di leggerla fino in fondo perché merita davvero:
DOMANDA: Per gli amici di RFBS e della Sua regione, Le andrebbe di ripercorrere le varie fase di sviluppo attraverso le quali la convenzione fra la nostra associazione e Lei, in qualità di Presidente Regionale Avis Marche, si è concretizzata?
R: Si certamente, anche se, nonostante sia trascorso un anno dal mio primo incontro con lo spettacolo, in realtà non ho avuto bisogno di essere convinto. Dopo l’incontro in Ancona, durante le festività Natalizie, dove è stata esplicitata – alla presenza di alcuni dei nostri giovani – l’offerta di organizzare RFBS Marche, è partito il tentativo di coinvolgere le strutture provinciali e comunali.
D: Quando Le è stato esposto il progetto per la prima volta, cosa Le è rimasto impresso del nostro format?
R: La prima volta che me lo ha proposto Enrico nell’intervista a fine spettacolo a Pesaro, a dire il vero, non ho raccolto lo spunto, preso com’ero a ripararmi dal freddo, che quella sera mi ha colpito molto! Del format, invece, mi ha colpito l’immediatezza, la velocità dei cambi (brevi interventi degli artisti che si susseguono velocemente), i tanti richiami alla donazione durante lo spettacolo, il coinvolgimento del pubblico, una serata all’insegna del buon umore che aiuta a rendere le persone più sensibili e, quindi, più disponibili alla donazione.
D: Questa nuova collaborazione in atto sarà sicuramente un forte richiamo per tutti i donatori delle Marche, ma servirà anche a coinvolgere nuove persone nel mondo Avis: che situazione vive la sua regione in tema “donazione”? Le faccio questa domanda anche in considerazione del fatto che stiamo entrando nel pieno della stagione estiva e si sa bene quanto l’emergenza sangue raggiunga un picco non indifferente nei periodi caldi.
R: Questi spettacoli aiutano a promuovere la donazione, ricordano ai donatori di andare a donare, saranno occasione per diffondere ulteriormente il messaggio promozionale che stiamo per lanciare, insieme al Dipartimento Trasfusionale, con locandine, cartoline, sul web … “Pronti all’azione”. Questi momenti aiutano ad avvicinare i giovani: i nuovi alla donazione, quelli già attivi a coinvolgerli nelle attività. Nella nostra Regione stiamo mantenendo le donazioni dell’anno scorso, coprendo il fabbisogno della sanità; speriamo di riuscire a garantire ciò anche durante il periodo estivo. Tutti i momenti di aggregazione saranno occasione per sottolineare l’importanza della donazione.
D: Riso Fa Buon Sangue pensa a sé come una grande famiglia di amici che condividono stesse idee e valori, infatti firmare una convenzione insieme significa proprio unire le forze in nome della donazione. Ci piacerebbe conoscerLa meglio come amico acquisito della nostra associazione: Le va di raccontare ai nostri lettori chi è Massimo Lauri, quale è stato il percorso che ha compiuto assieme all’Avis e che l’ha portata infine a ricoprire l’attuale carica di Presidente Regionale Avis Marche?
R: Non solo, le collaborazioni, le diversificazioni delle azioni amplificano la nostra visibilità …. A dire il vero la mia storia in Avis è molto breve. Vengo arruolato come donatore nel 1980 e dopo 15/16 anni vengo avvicinato per entrare nel Consiglio Direttivo della mia comunale, Montefiore dell’Aso, dove avevo un validissimo Presidente. Io ero delegato alle Assemblee Provinciali e rappresentavo lui ai Consigli Provinciali. Nel 2003, vengo eletto nel Consiglio dell’Avis Provinciale di Ascoli Piceno dove mi trovo a ricoprire da subito il ruolo di Tesoriere per due mandati e, durante l’ultimo anno, abbiamo dovuto gestire anche la divisione della Provincia (con la nascita di quella di Fermo) e nel frattempo sono stato eletto anche nel Consiglio di Avis Marche. Al rinnovo del Consiglio Provinciale vengo indicato, con mio timore, ed eletto Presidente; dopo la separazione delle provincie, abbiamo ridisegnato la mappa del territorio, valutato l’indice di penetrazione dei vari comuni ed individuato CINQUE nuove comunali da organizzare. Alla fine del mandato, le nuove comunali avviate o in fase di avvio sono state SEI e, nel frattempo, in fase di rinnovo del Consiglio Regionale, nel 2013, sono stato eletto Presidente. Questa la mia breve storia.
D: Quanto ha contato la positività nel percorso che ha appena descritto?
R: Credo che abbia contato tutto! I risultati molto positivi nei pochi anni di Presidenza Provinciale sono stati frutto di una grande azione collegiale dell’esecutivo e di tutto un Consiglio Provinciale e, forse, proprio il percorso, piuttosto che i risultati, sono stati determinanti.
D: Le stupirà sapere che ho “debuttato” come Ufficio Stampa di RFBS proprio nella sua regione, a Pesaro, e che le Marche sono state anche la meta di molte mie vacanze estive. Ma Lei conosce bene il Veneto, regione nativa della nostra associazione?
R: Non mi stupisco perché nelle Marche le favole si avverano, nonostante che … dove ci sono le favole, oltre alle fate, ci siano anche streghe e stregoni! Non posso dire di conoscere bene il Veneto, anche se è la regione italiana che, forse, ho visitato più di tutte, ma, specialmente negli ultimi anni, ho avuto la fortuna di allacciare amicizia con l’Avis di Montebelluna, con i suoi Presidenti che si sono succeduti, da Vilma Fabris a Paolo Scarabottolo all’attuale M.Teresa Perin e con i tanti loro collaboratori che ogni anno partecipano attivamente all’infiorata del mio paese, tessendo una formidabile rete relazionale tra persone di regioni e associazioni diverse. Quando ero Presidente dell’Avis Provinciale di Ascoli Piceno, ho avuto modo di incontrare e conoscere l’allora Presidente della Provinciale di Treviso, Gino Foffano, con il quale ci siamo ritrovati, dopo pochi anni, alla guida delle due Regionali. Nel frattempo ho avuto la fortuna di stringere nuove amicizie, compreso lo stesso Enrico.
D: La domanda precedente nasce dall’idea che una serata pro donazione, oltre che formare socialmente, sia anche in grado di valorizzare culturalmente una città. E’ una consapevolezza accresciuta -negli anni- dal fatto che le Avis, ospitandoci nelle loro città, ci hanno sempre permesso di realizzare i nostri show in location davvero suggestive. In più, i recenti viaggi fuori regione che abbiamo intrapreso come associazione, ci hanno dato la possibilità di confrontarci con luoghi -e situazioni- nuove. Condivide questa idea di arricchimento? E’ possibile un connubio tra valorizzazione sociale e culturale?
R: Non solo è possibile, credo sia essenziale! Se ricorda l’intervista al neo sindaco di Pesaro, nello spettacolo del 31 maggio dell’anno scorso lui diceva: “il livello di civiltà di un popolo si può misurare con il numero dei suoi donatori”. Ne deriva che tutte le azioni che hanno lo scopo di sensibilizzare ad una maggiore solidarietà, di diffondere la cultura della donazione, inevitabilmente elevano il livello culturale e civile di una popolazione. Va anche detto che momenti come questi, visitare nuovi luoghi, incontrare nuove persone, ascoltare nuove esperienze servono ad arricchire ognuno di noi ed a rinnovare ogni volta entusiasmo e passione, indispensabili per agire positivamente.
D: Come spera accolgano le Avis delle Marche questa nuova convenzione?
R: Come spesso accade, l’inizio è sempre a rallentatore, ma siamo convinti che la migliore promozione del format sia la visione e l’ascolto e, quindi, crediamo che anche da noi sarà un successo.
Non credo serve aggiungere altro, se non che il 30 luglio la nostra associazione sarà proprio nelle Marche, a Castelfidardo. Presto tutte le informazioni.
Ringrazio Massimo Lauri per la disponibilità che ha mostrato e per la gentilezza con cui ha accolto la proposta dell’intervista: RFBS ha davvero guadagnato un prezioso amico!
A presto!