Dopo anni di fatica, impegno, difficoltà, momenti difficili, Riso Fa Buon Sangue è riuscita a portare il suo progetto addirittura… in Sicilia! La collaborazione, sabato 5 agosto 2017, è con Avis Comunale Corleone (Palermo) che ha, altrettanto, vissuto situazioni tormentate. In questa comunanza di sentire, vi presento Enza Crapisi, Presidente. Vi invito a leggere l’intervista in questa versione integrale, che non ho voluto accorciare, perché è ESSENZIALE, anche per arricchimento personale, CONOSCERE ALTRI VOLTI DELLA DONAZIONE DEL SANGUE. Questo è il volto siciliano, buona lettura!
D: Per gli amici di RFBS e per i suoi soci Avis, Le andrebbe di ripercorrere le varie fasi di sviluppo attraverso le quali ha, prima, conosciuto la nostra associazione e, successivamente, ritenuto valido il format? Certamente! Abbiamo conosciuto Enrico, e tutta la comitiva di Riso fa Buon Sangue, sei o sette anni fa, tramite Facebook e il periodico Avis Veneto “Dono e Vita”. Anni dopo, nel 2015, abbiamo collaborato, per la prima volta, in occasione del concorso RFBS “I.B.A 5”, con evento finale il 12 Febbraio 2016 a Mestre, classificandoci in 2° posizione, categoria “Video Promo Sociale” e mantenuto vivi i contatti nella speranza di riuscire ad organizzare uno spettacolo in Sicilia. Quest’anno, in occasione della tanto attesa inaugurazione del Centro Fisso di Raccolta a Corleone, fra mille difficoltà e grazie solo alla collaborazione reciproca, ce l’abbiamo fatta! Il format di questo spettacolo lo abbiamo ritenuto valido fin da subito, in quanto è orientato alla promozione del dono del sangue, con una comicità senza volgarità, come spesso purtroppo si vede in tv, inoltre è innovativo e viene incontro totalmente a quelle che sono le esigenze promozionali di una Avis.
D: RFBS è nata in Veneto, ma negli anni ha potuto confrontarsi con tante realtà diverse: che situazione vive la sua regione in tema “donazione”? Quali sono i successi e le difficoltà che ogni giorno deve affrontare? La nostra regione purtroppo, da sempre, ha dovuto lottare con la carenza sangue, estiva e invernale. Ogni giorno lottiamo per arrivare alla tanto agognata autosufficienza regionale, vedendo costretto il nostro sistema sanitario a ricorrere all’aiuto di altre regioni italiane. Non bisogna dimenticare che la nostra regione ha un tipo di economia principalmente turistico e in estate il fabbisogno di sangue aumenta esponenzialmente, anche per questo motivo; oltre ad essere caratterizzata da un elevata percentuale di persone affette da anemia mediterranea e gravi patologie di leucemie. L’attività di tutte le Avis della regione resta comunque encomiabile, come pure la grande sensibilità dei donatori siciliani.
D: Avis Corleone è una sezione giovane che ha, però, già affrontato molte prove (l’iniziale ricerca dei locali da adibire alla donazione, spostamenti di sede, organizzazione di iniziative per crescere…). Tutta la perseveranza e l’impegno sarà presto ripagata grazie al progetto “Un centro fisso per la vita”. Ce ne parli… Volevo sottolineare che, quest’anno, la nostra Avis compie 20 anni della sua presenza sul territorio corleonese e questa festa vuole dire soprattutto grazie a tutti i soci che hanno permesso, con il loro contributo, di far sì che oggi si possa gioire di questo grande traguardo! Abbiamo voluto intitolarlo “Un centro fisso per la vita” perché siamo sicuri possa dare una forte mano allo sviluppo della donazione. Donare all’interno di un centro fisso porta ad avere una maggiore stabilità, sia al donatore che all’equipe che lo segue; inoltre garantisce maggiore sicurezza, a beneficio del donatore e del ricevente, negli standard dell’igiene e della privacy. In 20 anni, siamo passati da 5 sacche raccolte nel 1997 a 900 raccolte nel 2015, piazzandoci dal 2011 e per ben quattro anni al primo posto per donazioni nella provincia di Palermo. Purtroppo, negli ultimi due anni abbiamo subito un calo, dovuto all’arrivo dell’autoemoteca: oltre alla mancanza di privacy, il mezzo piazzato sulle quattro ruote, con una certa oscillazione di movimenti, reca danno al socio con la sua poca stabilità, facendolo sentire male. Inoltre, si è spesso soprasseduto alla donazione nell’attesa dell’apertura del Centro Fisso.
D: Le collaborazioni che istituiamo si basano sul valore dell’amicizia. Quindi ci piacerebbe sapere chi è Enza Crapisi. Enza Crapisi è un persona che ha vissuto lo stato di bisogno di sangue a causa della grave malattia del padre, delle innumerevoli trasfusioni che sono state richieste per tamponare la malattia nella speranza della guarigione. Innumerevoli volte ha apprezzato il grande gesto di donatori accorsi volontariamente, avendo saputo della necessità di sangue e constatando che, senza i donatori, popolo generoso e altruista, la vita del padre e dei tanti bisognosi non avrebbe potuto avere continuità! Dopo la morte del padre, decide di diventare donatrice presso l’Avis di Prizzi, paesino a 1050 mt. di altitudine e distante circa 30km. da Corleone, luogo di lavoro. Enza non conosceva l’esistenza di Avis a Corleone, quindi invitata da una collega prizzese donatrice, decide di diventarlo pure lei e coinvolge il marito. Successivamente, viene invitata a donare a Corleone da un’amica, che faceva parte del gruppo. Trasferita all’Avis di Corleone, dopo pochi mesi, viene coinvolta a partecipare al Consiglio Direttivo con giuste elezioni, insieme al marito. Ottiene 13 voti e il marito 4, si ritiene disponibile alla collaborazione e ai bisogni associativi generici, ma dal Presidente pro tempore le viene affidata la carica di tesoriere. Inizia un periodo di intenso lavoro, di ribaltamento associativo. Le idee cominciano a prendere vita, il presidente pro tempore si dimette e alla carica succede il neo Presidente Gian Franco Scianni. Lui apre le porte alla partecipazione alla vita associativa a tutto il Direttivo, che inizia ad incontrare molte Avis della Sicilia in occasione delle Assemblee, instaurando un rapporto di reciproco scambio culturale e associativo, con grande crescita. Si iniziano a realizzare gemellaggi con le Avis di Toscana, Pistoia e San Vincenzo e le donazioni hanno una impennata mai realizzata prima (2009- 2011: 100% di incremento annuo). Si intuisce che il territorio corleonese ha ottime potenzialità per contribuire all’autosufficienza regionale in maniera molto importante e perciò si inizia un lavoro certosino e deciso nel chiedere in Assessorato le autorizzazioni per la realizzazione del nostro Centro Fisso, che oggi inauguriamo. Moltissimi sono stati i pesci in faccia presi, non era concesso a Corleone di avere l’orgoglio di essere attivi nel bisogno e all’aiuto del prossimo bisognoso. Dopo tantissime azioni di protesta a tutti i livelli avisini e Assessorati regionali, grazie alla buona volontà dei due dirigenti Avis Regionale (Presidente Salvatore Mandarà e al tempo il Vicepresidente vicario Regionale, oggi Presidente Provinciale di Palermo e attuale Consigliere Regionale Avis, Salvatore Calafiore) i quali credono nell’operato avisino di questo consiglio Direttivo, danno una forte mano, attraversando molte tempeste. Nel frattempo, quattro anni fa Enza Crapisi viene eletta al Consiglio Provinciale di Palermo, dove apporta il proprio contributo nel rappresentare le Avis della Provincia. Quest’anno, al Rinnovo degli organi statutari viene eletta Presidente al Consiglio Comunale di Corleone e Vice presidente Vicario al Consiglio Provinciale di Palermo. Enza Crapisi riesce a superare finalmente tutti gli scogli e gli ostacoli che ostruivano la tanto desiderata nascita del nuovo Centro Fisso di Raccolta. Era una promessa, lo doveva ai suoi soci e ai suoi Cittadini! Il riscatto di un popolo nasce anche dal mettere in campo e in risalto quanto di buono c’è nei Cittadini che lo abitano, specie se si tratta di altruismo e solidarietà. Ora, grazie anche all’altruismo di Riso fa Buon sangue, l’Avis di Corleone può piacevolmente gridare, all’insegna del buon umore, che esiste la casa della solidarietà!!

Enza in occasione del concorso IBA, da noi istituito.
D: Come associazione abbiamo avuto, in questi anni, il grande privilegio di scoprire l’Italia anche dal punto di vista culturale, realizzando che possa esistere un connubio fra valorizzazione sociale (inerente al gesto della donazione del sangue) e culturale: condivide questa affermazione? I valori sociali in un territorio sono sempre parte integrante della sua cultura e noi condividiamo i valori cardine della solidarietà. Valore che porta in alto la carta d’identità di un popolo, senza pregiudizio alcuno di chi possa essere il ricevente. Per noi, la solidarietà non ha colore di pelle, il sangue è tutto dello stesso colore nell’essere umano, considerando fratelli ogni essere bisognoso. Siamo H24 e questo fa del popolo Avisino, un GRANDE popolo!
D: La presenza di Riso Fa Buon Sangue in Sicilia sarà una esperienza unica. Probabilmente pochi siciliani conoscono il nostro progetto e la filosofia che ne sta alla base, quindi come prevede e spera che venga accolta la collaborazione? Io auspico a Riso Fa Buon Sangue di poter ritornare tantissime volte nella mia bellissima Sicilia, il valore che aggiunge alle nostre azioni è immenso. La vostra presenza in Sicilia la stiamo rendendo unica e allo stesso tempo abbiamo cercato di far conoscere il progetto Riso Fa Buon Sangue ad ampio raggio, invitando tutte le Avis Siciliane e dell’Italia meridionale, a venire a Corleone per conoscere quello che sa realizzare. So già che interverranno alla nostra festa varie Avis, fra cui l’Avis Comunale e provinciale di Palermo, Carini, Scordia (CT), Agira (EN), Salemi (TP) ecc… ed ancora l’Avis Regionale della Calabria, Avis di Lamezia Terme. Credo che possano bastare per diffondere la notizia che al Dono corrisponde anche tantissimo buon umorismo, rendendo il dono del sangue piacevole!!